mercoledì 12 gennaio 2011

sai, quando ti diventa il cuore di vetro è allora che inizi a dormire abbracciato al cuscino perché lo sai che se quel cuscino fosse una persona prima o poi ti farebbe soffrire perché prima o poi tutti ti fanno soffrire. che siano degli occhi color terra oppure occhi come il mare limpido, prima o poi cì vedrai dentro lontananza. Prima o poi sarai stanco di sentire il freddo di un corpo solo. Che siano cento metri o che sia un'infinità, in quello spazio continuerà a piovere da un cielo che non è più azzurro, da quegli occhi che non sono più azzurri. Non per te. Allora ti chiedi dove cazzo è l'America dov'è quel sogno dov'è quell'azzurro. È così impressionante che a volte due passi due parole due sguardi diventino un oceano troppo grande da oltrepassare per raggiungere il mare. Il mare limpido che non ti fa paura perché lui non è l'oceano, l'oceano è troppo grande. Lui è il mare. Quel mare tranquillo che ti da sicurezza. Ma l'America fa paura. Fa paura perché lei è disinvolta, è imprevedibile. Fa paura perché tu lo sai che alla fine ti conquista il cuore e tu non ne puoi fare a meno perché è tutta da scoprire. Ma possiamo vivere di paure? Perché nessuno si affanna a vivere e tutti si affannano a morire? Un giorno riuscirò a rivedere il mare e il suo azzurro. Un giorno l'oceano non ci farà paura e tu avrai il tuo sogno. La tua America. ti toglierai il cappello e ti chinerai in un saluto. 
Poi cì abbracceremo.



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