giovedì 9 settembre 2010

Lei era meravigliosa. Esseri così se ne trovano pochi sull'emisfero terrestre. Di quelle persone che non importa cosa fa e come lo fa, lei è perfetta sempre. Di quelle che mentre le guardi starnutire, lo fanno così divinamente che ti viene voglia di chiedere "mi vuoi sposare?" e tu sai che risponderebbero "si" con uno di quei sorrisi che possono dire tante di quelle cose ma alla fine non t'importa il significato perchè tu rimani lo stesso a bocca aperta a tuo rischio e pericolo se qualche mosca ti ci s'intrufola dentro. E quando lei cominciava a ridere, mio dio, avete mai immaginato Venere in persona che ride? Oh, Lei era molto meglio. Metteva sempre la mano davanti la bocca quando rideva, anche se aveva dei denti perfetti e le labbra carnose. E rideva così tanto che neanche la mano riusciva a coprirla tutta, quella bocca. Avrebbe potuto mettere anche un velo davanti, io l'avrei vista lo stesso, quant'era bella. Gli occhi le diventavano due falci di luna, lucidissimi che quasi piangevano dalla gioia. C'era dentro il mondo, in quegl'occhi. Ricordo che non riusciva a stare seduta composta, mai. Poteva contorcersi in qualunque modo lei, era un'equilibrista sulle sedie. Come se ci fosse il mondo lì sopra e lei non aveva intenzione di mettersi comoda come fanno tutti gli altri esseri umani, era troppo facile altrimenti.
Profumava che era estasiante. E non per i profumi. Era la sua pelle. Quella pelle rosea così delicata aveva una fragranza che io non avevo e non ho mai sentito in nessun altro luogo e su nessun'altra persona. Sapeva di amore delicatezza spontaneità e candore tutt'insieme. Roba da restarci secchi, cazzo.
L'avrei presa e l'avrei messa sulla mia scrivania come una bambolina da contemplare. Minuta e dolce.
Aveva quel modo tutto suo di sistemarsi i capelli. Se li toccava ogni secondo perchè aveva quella riga sproporzionatamente di lato che la faceva sembrare una diva degli anni '50. E lei avrebbe tanto voluto esserlo.

Che poi come si fa a non amarla?
E Lei, Lei era meravigliosa. E noi eravamo così piccole da perderci in una stanza.
Che forse ti sei riconosciuta, qui, ora.

Che alla fine sorrido ancora quando ti vedo.

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

CHI NON VORREBBE essere una diva anni '50 ?

Ally. ha detto...

io forse.